Prati Stabili del Friuli Venezia Giulia
un tesoro di biodiversità
da conoscere e proteggere

Prati Stabili del Friuli Venezia Giulia
un tesoro di biodiversità
da conoscere e proteggere

©Stefano Fabian
©Stefano Fabian

La gestione dei prati

I prati stabili rappresentano, dal punto di vista ecologico, degli ambienti seminaturali: sono nati spontaneamente, senza arature e semine, ma si mantengono attraverso l’intervento dell’uomo che, almeno una volta all’anno, taglia l’erba e l’asporta. Se questa pratica agronomica venisse meno vi sarebbe l’ingresso delle specie legnose, arbustive ed arboree, e la trasformazione del prato in bosco.

La gestione di un prato stabile richiede quindi sempre degli sfalci e il loro numero insieme all’epoca in cui vengono eseguiti condizionano le specie presenti.

Il numero di sfalci è legato alla tipologia del prato; nei prati magri (non concimati) ne viene eseguito uno solo, mentre in quelli fertilizzati sono possibili due o tre sfalci. Per evitare di alterare la composizione floristica del prato è buona prassi far corrispondere il numero di sfalci al numero di concimazioni.

L’epoca di sfalcio condiziona in modo determinante la qualità del foraggio e, secondariamente, il livello di biodiversità. Tagliare anticipatamente, cioè prima della fioritura delle graminacee, permette di ottenere un foraggio di ottima qualità ma seleziona la flora, mantenendo quella capace di riprendere il ciclo vitale. Al contrario uno sfalcio tardivo consente a molte più specie di fiorire e all’avifauna terricola di concludere l’attività riproduttiva; per contro si ottiene un foraggio fibroso e di basso valore alimentare, povero di foglie e ricco di steli.

Una pratica facoltativa è invece la concimazione, attuata per ottenere una maggior quantità di foraggio e di migliore qualità. Questa tecnica agronomica comporta però una riduzione della biodiversità: maggiore è l’apporto di nutrienti attraverso la concimazione minore è il numero di specie floristiche presenti in un prato. La norma regionale che tutela i prati stabili di pianura ammette la concimazione solamente nelle tipologie dei prati fertili e con l’utilizzo di letame.